IT201600116956A1 - Sistema e metodo di raffreddamento e recupero della scoria bianca usata nei processi siderurgici - Google Patents

Sistema e metodo di raffreddamento e recupero della scoria bianca usata nei processi siderurgici

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IT201600116956A1
IT201600116956A1 IT102016000116956A IT201600116956A IT201600116956A1 IT 201600116956 A1 IT201600116956 A1 IT 201600116956A1 IT 102016000116956 A IT102016000116956 A IT 102016000116956A IT 201600116956 A IT201600116956 A IT 201600116956A IT 201600116956 A1 IT201600116956 A1 IT 201600116956A1
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cooling
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Giovanni Ferlinghetti
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Steb S R L
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Description

DESCRIZIONE
La presente invenzione si riferisce ad un metodo e ad un sistema per il recupero della scoria bianca usata durante i trattamenti siderurgici, quali, ad esempio, i processi di affinazione dell’acciaio.
Durante il processo di affinazione dell’acciaio è noto aggiungere una composizione (ricca di calce) che può essere parzialmente recuperata/smaltita alla fine del processo di affinazione (nota come “scoria bianca”). Il recupero della scoria bianca avviene generalmente mediante raffreddamento della scoria da una temperatura prossima a quella dell’acciaio fuso (circa 1500°) in cui la scoria si presenta in forma liquida, ad una temperatura adatta al suo recupero sotto forma di polveri/frammenti.
Il recupero della scoria bianca prodotta in siviera nella lavorazione dell’acciaio permette di ridurre l’impiego di materie prime quali gli scorificanti basici e contemporaneamente riduce lo smaltimento in discarica della scoria bianca inutilizzata, a vantaggio dell’ambiente.
È altresì noto che un raffreddamento della scoria bianca mediante contatto diretto con acqua è altamente sconsigliabile in quanto l’ossido di calcio (principale contenuto della calce) tende a formare un idrossido, inibendo quindi l’efficacia originale dell’ossido di calce e impedendone quindi il suo riutilizzo.
In particolare, sono noti metodi di recupero della scoria bianca che si basano sul processo di sfioritura, in cui in un reattore (o tamburo) tubolare aperto viene inserita la scoria bianca per il suo raffreddamento indiretto, mediante contatto con una parete che esternamente viene irrorata da acqua appositamente spruzzata e successivamente raccolta in una idonea vasca, posta al di sotto del reattore.
Le maggiori problematiche riscontrate in tal caso sono rappresentate dalla dispersione e dall’elevato consumo di acqua, dallo scarso scambio termico che viene concentrato nella parte alta del reattore e che richiede elevate dimensioni del reattore, nonché dalla possibilità di bagnare il materiale con relativo deterioramento qualitativo dello stesso.
E’ altresì noto un metodo per il recupero della scoria bianca inserita in un reattore tubolare aperto in cui flussi di aria raffreddano la scoria bianca. Tuttavia, tali flussi d’aria, a causa dell’umidità, possono portare all’idratazione del materiale recuperato.
Le suddette problematiche relative alla gestione della scoria bianca e al suo recupero senza contatto diretto con acqua (cioè mediante un raffreddamento indiretto) sono state descritte inoltre nel documento brevettuale con numero di pubblicazione WO 2016/116884 A1. Tale documento, descrive un sistema di raffreddamento e recupero della scoria bianca in cui un tamburo rotante è destinato al raffreddamento indiretto della scoria bianca grazie ad un fluido refrigerante circolante in un’intercapedine ricavata nel mantello del tamburo.
Sconvenientemente, nei suddetti sistemi a tamburo rotante, le pareti interne del tamburo sono continuamente soggette a sollecitazioni e usura da parte della scoria bianca nella fase di raffreddamento e possono soffrire di degradazione delle prestazioni o fermi macchina prolungati nel caso sia necessaria la sostituzione del tamburo.
Scopo della presente invenzione è quello di proporre un sistema per il raffreddamento e recupero della scoria bianca in grado di rendere più rapida e facile la manutenzione del sistema e allo stesso tempo migliorare l’efficienza di recupero della scoria bianca, riducendo i tempi del ciclo di recupero e mantenendo al tempo stesso elevati standard qualitativi del materiale ottenuto.
Tale scopo è raggiunto da un tamburo girevole, da un sistema e da un metodo per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca, in accordo alle rivendicazioni indipendenti allegate. Le rivendicazioni da queste dipendenti descrivono varianti di realizzazione preferite.
Le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione saranno evidenti dalla descrizione di seguito riportata, data a titolo esemplificativo e non limitativo, in accordo con le figure allegate, in cui: - la figura 1 mostra una vista prospettica di un sistema per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca secondo una forma di realizzazione dell’invenzione;
- la figura 2 mostra una vista laterale del sistema per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca in una forma realizzativa;
- la figura 3 rappresenta una vista in sezione del sistema per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca lungo un piano secante il tamburo girevole e parallelo ad una sua generatrice;
- la figura 4 illustra un ingrandimento di una porzione della figura 2;
- la figura 5 mostra una vista prospettica di un pannello modulare secondo la presente invenzione in una forma di realizzazione;
- la figura 5a mostra una vista in sezione trasversale del pannello modulare di figura 5;
- la figura 5b mostra una vista in pianta del pannello modulare in figura 5;
- la figura 5c mostra una vista in pianta di un pannello modulare secondo la presente invenzione in un’altra variante di realizzazione;
- la figura 6 mostra un telaio di tamburo adatto a supportare i pannelli modulari, secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 6a mostra una vista in sezione di una porzione del telaio tamburo secondo una forma di realizzazione della presente invenzione in prossimità di una flangia interna di un anello tubulare del telaio;
- la figura 7 mostra una sezione di un giunto girevole idraulico secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 8 mostra la sezione dei mezzi di rotazione del tamburo girevole secondo una forma di realizzazione della presente invenzione;
- la figura 9 mostra una vista laterale dell’apparato di carico della scoria bianca, in cui sono mostrate (per semplicità di illustrazione, in maniera fittiziamente sovrapposta) due configurazioni dell’apparato di carico per effettuare la fase di scarto del materiale residuo non sottoposto a raffreddamento nel tamburo girevole;
- la figura 10 mostra una vista frontale dell’apparato di carico della scoria bianca, in cui sono mostrate (per semplicità di illustrazione, in maniera fittiziamente sovrapposta) due configurazioni dell’apparato di carico per effettuare la fase di carico del materiale in una tramoggia;
- la figura 11 mostra una vista frontale di un impianto comprendente un sistema di raffreddamento e recupero scoria bianca, secondo una forma di realizzazione della presente invenzione.
In accordo con le figure allegate, con 1 si è complessivamente indicato il proposto sistema per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca risultante da un processo di produzione dell’acciaio. Tale sistema 1, comprende un apparato di carico 2 della scoria bianca (comprendente ad esempio una tramoggia di carico 21) nel quale viene caricata la scoria bianca, preferibilmente mediante mezzi di sollevamento 23.
Inoltre, il sistema 1 comprende un tamburo girevole 3 adatto a ricevere al suo interno la scoria bianca dall’apparato di carico 2. Tale tamburo girevole 3 comprende un segmento di raffreddamento 31 adatto a raffreddare la scoria bianca per indurre un processo di sfioritura della scoria bianca, ed un segmento vagliante 32, posto in cascata alla segmento di raffreddamento 31. Nel segmento vagliante 32 viene realizzata la selezione e la separazione di frammenti e polveri della scoria bianca aventi una pezzatura inferiore ad una pezzatura prestabilita.
Mezzi di alimentazione 4 della scoria bianca sono configurati per convogliare la scoria bianca dall’apparato di carico 2 al segmento di raffreddamento 31 del tamburo girevole 3, mediante convogliamento attraverso una bocca di ingresso 380 del tamburo. Tali mezzi di alimentazione comprendono preferibilmente un canale vibrante 400, ad esempio sottoposto a vibrazione per mezzo di masse eccentriche o magnetiche. Preferibilmente, inoltre, il canale vibrante 400 è supportato in maniera sospesa dai mezzi di ricezione 2 attraverso molle.
Di preferenza, l’apparato di carico 2 comprende una tramoggia 21, preferibilmente provvista perifericamente di un’intercapedine 210 interessata da un fluido refrigerante F, in modo da consentire un primo raffreddamento della scoria bianca prima del suo ingresso nel segmento di raffreddamento 31 del tamburo girevole 3.
Preferibilmente, l’intercapedine 210 è ricavata in una doppia parete periferica della tramoggia 21 e comprende passaggi interni “a serpentina” (ad esempio una serie di tubature inserite nell’intercapedine o ricavate nella doppia parete).
Sulla tramoggia 21, adatta ad essere caricata della scoria bianca ancora calda, è installata una griglia 22 avente maglie adatte ad impedire l’ingresso nel tamburo girevole 3 di materiale con dimensioni tali da portare complicazioni e danneggiamenti.
Sulla tramoggia sono inoltre installati mezzi di movimentazione griglia 210 adatti ad imporre una rotazione alla griglia in modo da ribaltare il materiale residuo sulla griglia (cioè il materiale avente dimensioni tali da non attraversarla) all’esterno della tramoggia 21.
Nella forma di realizzazione illustrata in figura 10 la griglia è incernierata su un suo lato 21a di griglia attorno al quale effettua la rotazione.
Preferibilmente, i mezzi di movimentazione griglia comprendono un pistone idraulico adatto ad imporre una rotazione alla griglia 22, ad esempio portando la griglia da una posizione orizzontale, sostanzialmente parallela al piano di appoggio della tramoggia 21 ad una posizione quasi verticale, cioè quasi parallela ad una parete verticale della tramoggia (ad esempio come mostrato in figura 10).
In figura 10 sono mostrate le due posizioni della griglia 22 nella fase di carico e ricezione del materiale A e nella fase di ribaltamento B per lo scarico del materiale.
La tramoggia 21, dalla parte dello scarico del materiale residuo sulla griglia, comprende una parete esterna movimentabile 21b, adatta ad essere movimentata in modo da aprirsi per consentire lo scarico del materiale residuo sulla griglia.
Preferibilmente, la parete esterna movimentabile 21b è incernierata ad una parete fissa di tramoggia 21c ed è ruotabile da una posizione di chiusura A’ della tramoggia (parete verticale) ad una posizione di apertura B’ della tramoggia (parete sostanzialmente orizzontale).
La parete esterna movimentabile 21b è azionata in rotazione mediante mezzi di movimentazione parete 210b. Preferibilmente, tali mezzi di rotazione comprendono un pistone idraulico 210b’ adatto ad imporre una rotazione alla parete 21b, ad esempio come mostrato in figura 10. In una forma di realizzazione, ad esempio mostrata in figura 9, i mezzi di sollevamento 23 comprendono un cassone 23’, fissato in maniera girevole sulla tramoggia 21, adatto a ricevere il materiale (la scoria bianca) da un mezzo di trasporto della scoria (ad esempio una pala caricatrice) e adatto ad essere movimentato in rotazione per scaricare il materiale ricevuto all’interno della tramoggia 21, sulla griglia 22.
Mezzi di movimentazione cassone 230 (ad esempio un cilindro idraulico) sono operativamente connessi al cassone in modo tale da movimentare il cassone da una posizione orizzontale Q di ricevimento del materiale da scaricare ad una posizione di scarico T del materiale nella tramoggia 21.
In una forma di realizzazione, il cassone 23’ è provvisto di una parete di fondo 232 e da pareti laterali che definiscono un’apertura di ricezione 231 del materiale all’interno del cassone 23’. Inoltre, una 233a delle pareti laterali 233 comprende un prolungamento 234 adatto a fungere da scivolo di scarico per guidare il materiale all’interno della tramoggia, quando il cassone è nella configurazione di scarico T.
Inoltre, preferibilmente, tale prolungamento 234 comprende una porzione di prolungamento 234a fissata girevolmente alla tramoggia 21.
Inoltre, sul prolungamento 234 sono installate pareti di contenimento 235 che sporgono dal prolungamento 234 in modo da contenere la fuoriuscita di materiale durante la fase di scarico nella tramoggia 21.
Ulteriormente, il sistema 1 comprende:
- primi mezzi di scarico 5, operativamente associati (ad esempio collegati) al segmento vagliante 32, per l’estrazione di frammenti e polveri di scoria bianca aventi una pezzatura mediamente inferiore ad una pezzatura prestabilita;
- secondi mezzi di scarico 6, operativamente associati al segmento vagliante 32, per l’estrazione di frammenti e polveri aventi una pezzatura mediamente superiore ad una pezzatura prestabilita.
Il segmento vagliante 32 comprende preferibilmente un vaglio rotante 321 solidale in rotazione con il tamburo 3 e costituito da una reticolo di acciaio adatto a permettere il passaggio di frammenti e polveri della scoria bianca aventi una pezzatura inferiore ad una pezzatura prestabilita, adatti ad essere scaricati mediante i primi mezzi di scarico 5 (ad esempio una tramoggia di scarico come illustrato nelle figure allegate). La rimanente quantità di materiale avente una pezzatura superiore a detta pezzatura prestabilita (cioè il materiale non sfiorito e non polverizzato, generalmente rappresentato da crostoni metallici) prosegue il percorso e viene espulsa attraverso i secondi mezzi di scarico 6 (ad esempio uno scivolo 61).
Il tamburo girevole 3 comprende un telaio di tamburo 33 e pannelli modulari (ad esempio 16 pannelli modulari indicati con i numeri di riferimento da 35 a 50 nelle figure allegate) fissati in maniera rimuovibile al telaio tamburo 33 e formanti le pareti laterali di tale tamburo girevole 3, quando fissati al telaio.
Ciascuno di tali pannelli modulari comprende pareti di pannello 360 che racchiudono internamente almeno una camera 361 adatta ad essere permeata da un fluido refrigerante F, per ottenere un raffreddamento indiretto della scoria bianca quando accolta all’interno del primo segmento 31 del tamburo 3 attraverso lo scambio termico tra detta scoria bianca e le pareti di pannello 360.
Grazie alla presenza dei pannelli raffreddati, nel primo segmento 31 avviene quindi un raffreddamento controllato che conduce ad un processo di sfioritura della scoria bianca, con conseguente distacco di frammenti e polveri. Successivamente, nel secondo segmento 32, avviene la selezione e la separazione dei frammenti e polveri della scoria bianca.
In una forma di realizzazione particolarmente vantaggiosa, ciascun pannello modulare comprende una bocca d’ingresso 364, una bocca d’uscita 365 e una pluralità di tubazioni 363 affiancate e in comunicazione fluidica tra loro e con le suddette bocche 364 e 365. Preferibilmente, le tubazioni 360 sono disposte a serpentina e sono unite le une alle altre lungo le loro superfici laterali esterne in modo da formare il pannello modulare. In altre parole, come illustrato nelle figure da 5 a 5c, ciascun pannello modulare è formato da una pluralità di tubazioni che si estendono lungo una direzione preferenziale X e disposte affiancate e parallele le une alle altre e raccordate alle loro estremità 363’ per formare una serpentina avente un’unica bocca di ingresso 364 e un’unica bocca di uscita. È chiaro che, in questa forma di realizzazione, le suddette pareti di pannello 360 sono costituite almeno parzialmente dalle pareti laterali della pluralità di tubazioni unite tra loro, così come la camera 361 adatta ad essere permeata da un fluido refrigerante F è costituita almeno parzialmente dalla pluralità di cavità interne delle tubazioni 363 poste in comunicazione fluidica tra loro.
Data la configurazione delle tubazioni, il fluido refrigerante F che circola nelle tubazioni dei pannelli modulari segue in maggioranza percorsi paralleli all’asse di rotazione del tamburo girevole. Inoltre, in particolare, tubazioni di pannello tra loro adiacenti permettono la circolazione del fluido refrigerante F in versi opposti (serpentina).
Preferibilmente, la pluralità di tubazioni 363 di ciascun pannello è fissata ad una parete di supporto 366 che ricopre la pluralità di tubazioni 363 come un mantello ed è adatta a disporsi esternamente rispetto al vano interno del tamburo girevole 3 che accoglie la scoria bianca. In altre parole, di preferenza, la parete di supporto 366 ricopre la pluralità di tubazioni 363 solo dal lato rivolto verso l’esterno del tamburo girevole 3, cioè dal lato convesso del pannello modulare.
Preferibilmente, la superficie interna del tamburo girevole adatta ad entrare in contatto con la scoria bianca per effettuare lo scambio termico è almeno parzialmente costituita da tutte le superfici laterali delle tubazioni di tutti i pannelli modulari (con numeri di riferimento da 35 a 50) fissati al telaio di tamburo 33. Ciò consente di ottenere una superficie di scambio termico aumentata rispetto da una superficie liscia.
Di preferenza, eventuali fessure presenti tra i pannelli o tra i pannelli e il telaio di tamburo sono colmate mediante malta refrattaria.
Preferibilmente, i pannelli modulari hanno una forma concava, con la concavità adatta ad essere rivolta verso l’interno del tamburo girevole 3.
In una forma di realizzazione preferita, il telaio di tamburo comprende mezzi di adduzione del fluido refrigerante F da un sistema di alimentazione 70 del fluido refrigerante F verso i pannelli modulari. Preferibilmente, tali mezzi di adduzione comprendono tubazioni di mandata 333 che costituiscono almeno parzialmente o totalmente il telaio di tamburo 33 stesso.
Le tubazioni di mandata formano un circuito di adduzione del fluido refrigerante F in un verso che procede in verso contrario Y’ alla direzione di avanzamento della scoria bianca Y all’interno del tamburo girevole 3.
Più in particolare, le tubazioni di mandata 333 sono disposte in modo da formare una gabbia disposta attorno al tamburo girevole 3 e che funge da telaio di supporto dei pannelli modulari.
Come mostrato in figura 6, tale gabbia comprende preferibilmente anelli tubulari A1, A2, A3, A4, A5 (ad esempio 5 anelli tubulari) disposti parallelamente tra loro in maniera distanziata lungo la direzione di avanzamento Y della scoria bianca, in modo che un primo anello di testa A1 sia posizionato in prossimità della bocca di ingresso 380 della scoria bianca nel tamburo girevole e un ultimo anello di coda A5 sia disposto in prossimità del segmento vagliante 32.
Ciascun anello tubulare A1, A2, A3, A4, A5 è posto in comunicazione fluidica con uno o due anelli tubulari adiacenti mediante condutture di giunzione 334, preferibilmente rettilinee, disposte in maniera distanziata lungo la direzione circonferenziale degli anelli tubulari e che dipartono da questi lungo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di avanzamento della scoria bianca Y.
In altre parole, il telaio di tamburo 33 è una gabbia sostanzialmente cilindrica di condutture, in cui le generatrici del cilindro sono formate dalle condutture di giunzione 334 che pongono in comunicazione fluidica gli anelli tubulari A1, A2, A3, A4, A5 disposti su piani paralleli distanziati lungo l’intera elevazione del cilindro.
In maniera vantaggiosa, gli anelli tubulari A1, A2, A3, A4 comprendono una pluralità di flange 340, 341, 342, 343 adatte a convogliare il liquido refrigerante F lungo percorsi di adduzione P1, P2, P3, P4 del liquido refrigerante F dall’anello di coda A5 verso l’anello di testa A1. Tali percorsi di adduzione si avvolgono preferibilmente in una forma spiralata (come mostrato in figura 6).
In particolare, le suddette flange 340, 341, 342, 343 insieme agli anelli tubulari A1, A2, A3, A4 e alle condutture di giunzione 334 formano percorsi di adduzione P1, P2, P3, P4 indipendenti gli uni dagli altri, senza che avvenga il mescolamento del fluido refrigerante F tra un percorso e l’altro. Ciò consente di ottenere una distribuzione uniforme della temperatura del liquido refrigerante F all’interno dell’intero telaio di tamburo 33.
Nella forma di realizzazione rappresentata in figura 6 ciascun anello tubulare A1, A2, A3, A4 comprende flange che deviano il percorso del fluido refrigerante F.
Ciascuna di tali flange 340, 341, 342, 343 è disposta internamente a ciascun anello tubulare A1, A2, A3, A4 in modo tale da formare un setto adatto a deviare il fluido refrigerante F che proviene dall’anello tubulare A1, A2, A3, A4 fuori da tale anello verso una delle condutture di giunzione 334. Inoltre, la medesima flangia è adatta a deviare il fluido refrigerante F che proviene da una conduttura di giunzione posta a monte dell’anello tubulare nella direzione di avanzamento del fluido refrigerante, all’interno di dell’anello tubulare stesso.
Per semplicità di rappresentazione, in figura 6a è mostrata una sezione dell’anello tubulare A2, di una conduttura di giunzione a monte 335, di una conduttura di giunzione a valle 336 e della flangia 340. La direzione delle frecce rappresentata indica la direzione del fluido refrigerante in entrata e in uscita dall’anello tubulare 340, così come descritto in precedenza.
Tale configurazione di flange all’interno degli anelli tubulari porta ad una circolazione del liquido refrigerate F all’interno del telaio di tamburo 33 in modo tale che, per ciascun percorso di adduzione P1, P2, P3, P4, il liquido refrigerante si immette in un anello tubulare provenendo da una direzione di immissione K predefinita ed esce dall’anello tubulare lungo una direzione di uscita K’ distinta e parallela alla direzione di immissione K.
Preferibilmente, il tamburo girevole 3 (e quindi il telaio di tamburo 33) è rastremato in prossimità del segmento vagliante 32, in modo da assumere una forma conica.
Nelle figure 1, 2, 3 e 6 è mostrata una forma di realizzazione preferita del telaio di tamburo 33 comprendente quattro zone Z1, Z2, Z3, Z4, in cui, procedendo nella direzione di avanzamento della scoria bianca, le prime tre zone sono di forma sostanzialmente cilindrica e l’ultima zona Z4 è di forma troncoconica. In questa forma di realizzazione, sull’anello di coda A5 è fissato il vaglio rotante 321.
I pannelli modulari 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50, sono fissati al telaio di tamburo 33 mediante opportuni mezzi di fissaggio rimovibili, ad esempio mediante chiavette inserite in fori ricavati su rispettive flange fissate sul pannello 368, 369 e sul telaio.
Preferibilmente, sui i pannelli modulari sono fissati ganci di sollevamento 367, per il sollevamento dei pannelli mediante mezzi di sollevamento pannelli (ad esempio un paranco). Ciò consente di rimuovere in sicurezza e con semplicità i pannelli per la loro sostituzione.
Ciascuna zona Z1, Z2, Z3, Z4 del telaio è definita come spazio tra due anelli tubulari adiacenti. Su ciascuna zona z1, z2, z3, z4 è fissata una pluralità di pannelli modulari adatta a formare l’intera parete laterale del tamburo girevole in corrispondenza di tale zona. In altre parole, in ciascuna zona i pannelli modulari sono disposti in maniera affiancata lungo la direzione circonferenziale C degli anelli tubulari e preferibilmente occupano l’interspazio 600 tra due condutture di giunzione 336, 337 distanziate tra loro lungo la direzione circonferenziale C.
Una volta che, il fluido refrigerante F a partire dai mezzi di alimentazione, attraverso il telaio di tamburo 33, ha raggiunto l’anello di testa A1 (cioè l’anello disposto in prossimità della bocca di ingresso della scoria bianca), procede ad attraversare le camere dei pannelli modulari nella direzione di avanzamento della scoria bianca nel tamburo girevole. Le camere 361 dei pannelli modulari sono poste in comunicazione fluidica tra loro mediante tubi di raccordo 800, 801, 802, preferibilmente flessibili.
In particolare, l’anello tubulare di testa A1 (così come gli altri anelli tubulari A2, A3, A4) è suddiviso internamente in segmenti di anello mediante le flange 350, 351, 352, 353. Grazie alla presenza delle flange, che creano setti di separazione, i segmenti di anello (quattro segmenti S1, S2, S3, S4 in figura 6) non sono comunicanti tra loro e ciascun segmento riceve il liquido di raffreddamento da un singolo percorso di adduzione P1, P2, P3, P4 descritto in precedenza. Su ciascun segmento di anello S1, S2, S3, S4 è ricavata una rispettiva apertura di uscita 370, 371, 372, 373 adatta ad essere raccordata mediante un tubo di raccordo 800, 801, preferibilmente flessibile, con il rispettivo pannello modulare adiacente 35, 36, 37, 38. La comunicazione fluidica tra i pannelli della prima zona Z1, posta in prossimità della bocca di ingresso della scoria bianca nel tamburo girevole 3 (anello tubulare A1), e i pannelli della seconda zona Z2, posta a valle, è realizzata mediante ulteriori tubi di raccordo 802, preferibilmente flessibili.
In una forma preferita di realizzazione, i pannelli modulari sono posti in comunicazione fluidica tra loro mediante tubi di raccordo flessibili che raccordano la bocca di uscita 365 di un primo pannello modulare 36 con la bocca di ingresso 364 di un pannello modulare adiacente, preferibilmente un pannello modulare adiacente appartenente ad una zona adiacente Z2 posta a valle della zona Z1 del primo pannello modulare 36.
In una forma di realizzazione, i mezzi di alimentazione del fluido refrigerante F comprendono tubazioni fisse di mandata 71 e scarico 72 collegate ad un giunto idraulico rotante 80. Attraverso il giunto idraulico rotante 80, le tubazioni fisse di mandata 71 sono fluidicamente connesse alle condutture di mandata 333 del telaio 3, mentre le tubazioni fisse di scarico 72 sono fluidicamente connesse alla camera 361 dei pannelli modulari e ricevono il liquido refrigerante una volta che è passato attraverso tutti i pannelli modulari.
I mezzi di alimentazione 70 del fluido refrigerante F comprendono inoltre mezzi di pompaggio 700 adatti a consentire la circolazione del fluido refrigerante F nei pannelli modulari e mezzi di raffreddamento 701 adatti a raffreddare il fluido refrigerante proveniente dal tamburo girevole 2 (attraverso le tubazioni di scarico 72).
Una forma di realizzazione del giunto idraulico rotante è rappresentata in una sezione in figura 7.
Il giunto idraulico rotante 80 è adatto a ruotare attorno ad un asse di rotazione W, preferibilmente coincidente con l’asse di rotazione del tamburo girevole 3. Il giunto idraulico rotante 80 comprende una camera di alimentazione 81 avente una o più bocche di uscita 810, 811 dalle quali dipartono tubature di alimentazione 83 rotanti solidalmente con il telaio di tamburo 33 e collegate ad esso, preferibilmente all’anello di coda A5. Una camera di scarico 82 è ricavata nel giunto idraulico 80 ed è adiacente alla camera di alimentazione 81, ma non comunicante con essa. La camera di scarico 82 è provvista di una o più bocche di ingresso 820, 821 dalle quali entra il fluido refrigerante proveniente dai pannelli modulari, attraverso tubature di scarico 84 rotanti solidalmente con il telaio di tamburo 33.
Come già descritto in precedenza, il segmento di raffreddamento 31 e il segmento vagliante 32 sono fissati tra loro in modo da formare un corpo rigido unico rotante.
L’intero tamburo 3 è sostenuto in maniera girevole da uno o più anelli 90, 91 che ruotano in maniera solidale al tamburo girevole su rulli di appoggio 100, 101.
L’azionamento della rotazione del tamburo girevole 3 è realizzato mediante mezzi attuatori di rotazione 200 adatti a porre in rotazione il tamburo 3 mediante un sistema pignone 201 – corona 202 (mostrati ad esempio in figura 8 ed in figura 4).
In una forma preferita di realizzazione tali mezzi attuatori di rotazione 200 comprendono un motore (ad esempio un motore elettrico) adatto a porre in rotazione il pignone 201 mediante un albero motore 204. Il pignone 201 pone a sua volta in rotazione una corona 202 fissata attorno al tamburo girevole 3, preferibilmente attorno ad una anello tubulare A2 del telaio 33.
Preferibilmente, il peso del tamburo girevole è supportato dai rulli di appoggio 100, 101 e non dal pignone 201. In particolare, il rullo di appoggio 100 in corrispondenza del pignone 201 è composto da due dischi indipendenti rotanti 100a, 100b, disposti ai fianchi del pignone 201, supportati in maniera girevole da rispettivi cuscinetti 100a’, 100b’ montati sull’albero motore 204. Tali dischi indipendenti rotanti 100a, 100b, sono quindi girevoli attorno ad un asse di rotazione motore R coincidente con l’asse di rotazione del motore 203 e del pignone 201. Inoltre, tali dischi rotanti 100a, 100b ruotano in maniera indipendente rispetto alla rotazione dell’albero motore 204, e, quindi, del pignone 201. L’albero motore è a sua volta supportato girevolmente mediante un’ulteriore coppia di cuscinetti 204a, 204b, a loro volta supportati da un rispettivo elemento di supporto 205, 206 fissato ad un telaio basculante 401 che sostiene l’intero peso del tamburo girevole 3.
Tra il motore 203 e l’albero motore 204 è preferibilmente predisposto un motoriduttore 207.
Preferibilmente, il telaio basculante 401 è incernierato in prossimità del segmento vagliante 32 in modo tale da poter consentire il sollevamento progressivo del tamburo 3 dalla parte della bocca di ingresso della scoria bianca con conseguente inclinazione dell’asse di rotazione del medesimo tamburo girevole 3. Preferibilmente, il sistema secondo la presente invenzione comprende martinetti elettromeccanici 900, collegati tra il telaio basculante 401 e un telaio di base 402 sul quale è incernierato tale telaio basculante 401. Il telaio di base 402 è preferibilmente disposto parallelamente alla superficie di appoggio su cui appoggia l’intero sistema 1.
La variazione dell’inclinazione e della velocità di rotazione del tamburo girevole 3 determinano il tempo di residenza della scoria bianca all’interno dello stesso tamburo 3.
Ulteriormente, in una forma preferita di realizzazione, al di sotto del segmento vagliante 32, sui mezzi di scarico 5 della scoria bianca è installato un rilevatore di temperatura della scoria bianca (preferibilmente un rilevatore ad infrarossi).
Inoltre, in una forma di realizzazione, al di sotto del tamburo girevole, è installata almeno una cella di carico tamburo 403, 404 adatta a rilevare il peso del materiale contenuto nel tamburo girevole 3.
Preferibilmente, il sistema 1 comprende inoltre un dispositivo di controllo programmabile (ad esempio basato su PLC) adatto ad inviare segnali di controllo per i martinetti elettromeccanici in modo da regolare l’inclinazione del tamburo girevole 3 in funzione della temperatura della scoria bianca rilevata nei mezzi di scarico e/o in funzione del peso del materiale contenuto nel tamburo girevole rilevato dalla cella di carico 403, 404. In maniera vantaggiosa, ciò consente di ottenere un controllo retroazionato del processo di raffreddamento e avanzamento del materiale all’interno del tamburo girevole. Ad esempio, nel caso di rilevazione di una temperatura troppo elevata della scoria bianca scaricata, il dispositivo di controllo programmabile genera un segnale adatto a ridurre l’inclinazione del tamburo girevole in modo da rallentare l’avanzamento della scoria bianca nel tamburo e quindi aumentare i tempi di scambio termico, con conseguente riduzione della temperatura della scoria scaricata.
In una forma di realizzazione preferita, anche l’apparato di carico 2 comprende sensori di rilevazione carico adatti a rilevare la quantità di materiale caricato nell’apparato di carico. Preferibilmente, i sensori di rilevazione della quantità di materiale caricato comprendono celle di carico 24, 25, installate sulla tramoggia 21 e adatte a rilevare il peso del materiale contenuto nella tramoggia 21.
Preferibilmente, il dispositivo di controllo programmabile è configurato per gestire il carico e lo scarico della scoria bianca in funzione del dato di materiale caricato nella tramoggia rilevato dai sensori di rilevazione carico e del dato di scoria bianca presente all’interno del tamburo girevole rilevata mediante le celle di carico tamburo 403, 404.
Il sistema 1 sin qui descritto è preferibilmente installato in un impianto 1000 per il recupero della scoria bianca, anch’esso oggetto della presente invenzione.
L’impianto 1000 comprende inoltre un nastro trasportatore 1001, adatto a ricevere la scoria bianca proveniente dai primi mezzi di scarico 5 preferibilmente mediante una coclea rotativa 1002.
Un elevatore a tazze 1003 è adatto a trasportare la scoria bianca dal nastro trasportatore ad un silo di stoccaggio 1004. La scoria bianca immagazzinata nel silo di stoccaggio 1004 può quindi essere riutilizzata mediante opportuno dosaggio e miscelamento con nuova calce oppure può essere trasportata mediante una seconda coclea rotativa 1005 su un camion 1006 per il trasporto in un impianto siderurgico o per lo smaltimento.
E’ altresì oggetto della presente invenzione un metodo per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca risultante dal processo di produzione dell’acciaio. Le fasi del suddetto metodo sono chiaramente derivabili da un tecnico del ramo sulla base della precedente descrizione dell’intero sistema.
In particolare, il metodo comprende le seguenti fasi: - stoccaggio della scoria bianca nell’apparato di carico 2;
- alimentazione a flusso regolabile della scoria bianca dall’apparato di carico 2 all’interno del tamburo girevole 3;
- raffreddamento controllato della scoria bianca contenuta all’interno del tamburo girevole 3 mediante scambio termico indiretto con un fluido refrigerante F che interessa la camera interna 361 ricavata nei pannelli modulari fissati in maniera rimuovibile al telaio del tamburo girevole 3, detto raffreddamento controllato essendo adatto a condurre ad un processo di sfioritura della scoria bianca con conseguente distacco di frammenti e polveri;
- selezione e separazione di tali frammenti e polveri di scoria bianca aventi una pezzatura inferiore ad una pezzatura prestabilita.
Secondo quanto descritto in precedenza, preferibilmente il metodo comprende inoltre la fase di regolare l’inclinazione del tamburo girevole 3 in funzione della temperatura della scoria bianca e/o in funzione del peso del materiale contenuto nel tamburo girevole 3. Ulteriormente, in una forma vantaggiosa di realizzazione, il metodo comprende la fase di gestire il carico e lo scarico della scoria bianca in funzione della quantità di materiale caricato in una tramoggia di un apparato di carico e della quantità di scoria bianca presente all’interno del tamburo girevole, dette quantità essendo preferibilmente rilevate mediante celle di carico 403, 404.
Innovativamente, il sistema per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca secondo la presente invenzione, grazie alla presenza di pannelli modulari sostituibili, è in grado di rendere più rapida e facile la manutenzione del sistema.
Nel caso di usura delle pareti interne dei pannelli a contatto con la scoria bianca, è possibile sostituire in maniera semplice i pannelli, evitando prolungati fermi macchina e riducendo i costi dovuti alla sostituzione dell’intero tamburo girevole.
Inoltre, il sistema secondo la presente invenzione, grazie alla ottimizzata circolazione del fluido all’interno del telaio tamburo e poi in ciascuno dei pannelli modulari migliora lo scambio termico con la scoria bianca e, di conseguenza, l’efficienza di recupero della scoria bianca, riducendo i tempi del ciclo di recupero e mantenendo al tempo stesso elevati standard qualitativi del materiale ottenuto.
Vantaggiosamente, grazie alla presenza di un sensore di rilevazione della temperatura della scoria bianca e di mezzi automatizzati di inclinazione del tamburo girevole, il proposto sistema è inoltre in grado di gestire in maniera ottimale lo scambio termico in fase di raffreddamento della scoria bianca, consentendo un risparmio energetico e, quindi, una maggiore efficienza di produzione della scoria bianca.
Ulteriormente, il presente sistema consente di ottenere uno scambio termico ottimizzato grazie a:
- una circolazione del fluido refrigerante a spirale all’interno del telaio tamburo 33 in direzione contraria alla direzione di avanzamento della scoria bianca nel tamburo; - una contemporanea circolazione del fluido refrigerante F nelle tubazioni dei pannelli modulari sia in direzione contraria alla direzione di avanzamento della scoria bianca sia nella medesima direzione, in maniera alternata;
- un’aumentata superficie di scambio termico con la scoria bianca, grazie alla presenza delle tubazioni dei pannelli.
Si consegue quindi una riduzione della quantità di liquido refrigerante in circolazione necessario per il raffreddamento (in termini di portata).
Il proposto sistema utilizza preferibilmente come refrigerante un fluido in circuito chiuso, ad esempio acqua industriale.
Preferibilmente, il presente impianto funziona in modalità intermittente (modalità “batch”), in modo da scaricare una certa quantità di scoria bianca alla volta dai mezzi di scarico, e successivamente caricare un adeguato carico di materiale nell’apparato di carico, in funzione del materiale scaricato. Tuttavia, può anche essere utilizzato in continuo, grazie alla possibilità di monitorare istante per istante la quantità di materiale presente nel tamburo girevole e la quantità di materiale presente nella tramoggia di carico.
Vantaggiosamente, all’interno del tamburo girevole la scoria bianca viene continuamente mossa e ribaltata, presentandosi così sempre rinnovata a contatto con la superficie di scambio dei pannelli modulari e favorendo l’immediato distacco e separazione della polvere prodotta dal resto del materiale, con il vantaggio di un raffreddamento rapido e completo di tutta la scoria da trattare.
E' chiaro che un tecnico del ramo, al fine di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare modifiche alla presente invenzione, tutte peraltro contenute nell'ambito di tutela come definito dalle rivendicazioni seguenti.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema (1) per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca risultante da un processo di produzione dell’acciaio, comprendente: - un apparato di carico (2) della scoria bianca, adatto a ricevere la scoria bianca; - un tamburo girevole (3) adatto a ricevere al suo interno la scoria bianca proveniente dall’apparato di carico (2), detto tamburo girevole (3) comprendendo un segmento di raffreddamento (31) adatto a raffreddare la scoria bianca per indurre un processo di sfioritura della scoria bianca, ed un segmento vagliante (32), posto in cascata alla segmento di raffreddamento (31), in cui viene realizzata la selezione e la separazione di frammenti e polveri della scoria bianca aventi una pezzatura inferiore ad una pezzatura prestabilita; - mezzi di alimentazione (4) della scoria bianca configurati per convogliare la scoria bianca dall’apparato di carico (2) al segmento di raffreddamento (31) del tamburo girevole (3); - primi mezzi di scarico (5), operativamente associati al segmento vagliante (32), per l’estrazione di frammenti e polveri di scoria bianca aventi una pezzatura mediamente inferiore ad una pezzatura prestabilita; - secondi mezzi di scarico (6), operativamente associati al segmento vagliante (32), per l’estrazione di frammenti e polveri aventi una pezzatura mediamente superiore ad una pezzatura prestabilita; detto sistema (1) essendo caratterizzato dal fatto che: il tamburo girevole (3) comprende un telaio di tamburo (33) e pannelli modulari (35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50) fissati in maniera rimuovibile a detto telaio tamburo (33) e formanti le pareti laterali di detto tamburo girevole (3) quando fissati al telaio (33); ciascuno di detti pannelli modulari comprendendo pareti di pannello (360) che racchiudono internamente almeno una camera (361) adatta ad essere permeata da un fluido refrigerante (F), per ottenere un raffreddamento indiretto della scoria bianca quando accolta all’interno del primo segmento (31) del tamburo (3) attraverso lo scambio termico tra detta scoria bianca e le pareti di pannello (360).
  2. 2. Sistema (1) secondo la rivendicazione 1, in cui ciascuno di detti pannelli modulari comprende una pluralità di tubazioni 363 affiancate e disposte a serpentina in comunicazione fluidica tra loro.
  3. 3. Sistema (1) secondo la rivendicazione 2, in cui le pareti di pannello (360) sono costituite almeno parzialmente dalle pareti laterali della pluralità di tubazioni (363) unite tra loro e in cui la camera (361) è costituita almeno parzialmente dalla pluralità di cavità interne delle tubazioni (363) in comunicazione fluidica tra loro.
  4. 4. Sistema (1) secondo la rivendicazione 2 o 3, in cui la pluralità di tubazioni (363) di ciascun pannello è fissata ad una parete di supporto (366) che ricopre la pluralità di tubazioni (363) come un mantello.
  5. 5. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il telaio di tamburo (33) comprende mezzi di adduzione del fluido refrigerante (F) da un sistema di alimentazione (70) del fluido refrigerante (F) verso i pannelli modulari, in cui detti mezzi di adduzione comprendono tubazioni di mandata (333) che costituiscono almeno parzialmente o totalmente il telaio di tamburo (33) stesso.
  6. 6. Sistema (1) secondo la rivendicazione 5, in cui le tubazioni di mandata (333) formano un circuito di adduzione del fluido refrigerante F in un verso che procede in verso contrario (Y’) alla direzione di avanzamento (Y) della scoria bianca all’interno del tamburo girevole (3).
  7. 7. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 5 o 6, in cui le tubazioni di mandata (333) sono configurate in modo da formare una gabbia disposta attorno al tamburo girevole (3) e che funge da telaio di supporto dei pannelli modulari.
  8. 8. Sistema (1) secondo la rivendicazione 7, in cui la gabbia comprende anelli tubulari (A1, A2, A3, A4, A5) disposti parallelamente tra loro in maniera distanziata lungo la direzione di avanzamento (Y) della scoria bianca, in modo che un primo anello di testa (A1) sia posizionato in prossimità di una bocca di ingresso (380) della scoria bianca nel tamburo girevole (3) e un ultimo anello di coda (A5) sia disposto in prossimità del segmento vagliante (32), ciascun anello tubulare (A1, A2, A3, A4, A5) essendo posto in comunicazione fluidica con uno o due anelli tubulari adiacenti mediante condutture di giunzione (334), preferibilmente rettilinee, disposte in maniera distanziata lungo la direzione circonferenziale (C) degli anelli tubulari e che dipartono da detti anelli tubulari lungo una direzione sostanzialmente parallela alla direzione di avanzamento della scoria bianca (Y).
  9. 9. Sistema (1) secondo la rivendicazione 8, in cui gli anelli tubulari (A1, A2, A3, A4) comprendono internamente una pluralità di flange (340, 341, 342, 343) adatte a convogliare il liquido refrigerante F lungo percorsi di adduzione (P1, P2, P3, P4) del liquido refrigerante F dall’anello di coda (A5) verso l’anello di testa (A1).
  10. 10. Sistema (1) secondo la rivendicazione 9, in cui le flange (340, 341, 342, 343) di detta pluralità di flange sono configurate in modo tale che, per ciascun percorso di adduzione (P1, P2, P3, P4), detto liquido refrigerante (F) si immette in un anello tubulare provenendo da una direzione di immissione (K) predefinita ed esce dal medesimo anello tubulare lungo una direzione di uscita (K’) distinta e parallela a detta direzione di immissione (K).
  11. 11. Sistema (1) secondo la rivendicazione 10, in cui ciascuna di tali flange (340, 341, 342, 343) è disposta internamente a ciascun anello tubulare (A1, A2, A3, A4) in modo tale da formare un setto adatto a deviare il fluido refrigerante (F) che proviene dall’anello tubulare (A1, A2, A3, A4) fuori da detto anello verso una delle condutture di giunzione (334), detto setto essendo inoltre adatto a deviare il fluido refrigerante (F), che proviene da una conduttura di giunzione (335) posta a monte dell’anello tubulare nella direzione di avanzamento del fluido refrigerante (F), all’interno dell’anello tubulare stesso.
  12. 12. Sistema (1) secondo la rivendicazione 10 o 11, in cui detti percorsi di adduzione sono indipendenti gli uni dagli altri, in modo tale da non consentire il mescolamento del fluido refrigerante F tra un percorso e l’altro.
  13. 13. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’apparato di carico (2) comprende: - una tramoggia (21), - una griglia (22) installata sulla tramoggia (21), - mezzi di movimentazione griglia (210) adatti ad imporre una rotazione alla griglia in modo da ribaltare il materiale residuo sulla griglia all’esterno della tramoggia (21), in cui detta tramoggia (21) comprende, dalla parte dello scarico del materiale residuo sulla griglia, una parete esterna movimentabile (21b), adatta ad essere movimentata in modo da aprirsi per consentire lo scarico del materiale residuo sulla griglia.
  14. 14. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui sui i pannelli modulari sono fissati ganci di sollevamento (367), per il sollevamento dei pannelli mediante mezzi di sollevamento pannelli, ad esempio un paranco.
  15. 15. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi attuatori di rotazione (200) adatti a porre in rotazione il tamburo (3) mediante un sistema pignone (201) – corona (202), detta corona (202) essendo fissata attorno al tamburo girevole (3), preferibilmente attorno ad una anello tubulare (A2) del telaio (33).
  16. 16. Sistema (1) secondo la rivendicazione 15, in cui il tamburo (3) è sostenuto in maniera girevole da uno o più anelli (90, 91) che ruotano in maniera solidale al tamburo girevole su rulli di appoggio (100, 101), adatti a supportare il peso del tamburo girevole, in modo tale da evitare che detto peso del tamburo girevole sia supportato dal pignone (201).
  17. 17. Sistema (1) secondo la rivendicazione 16, in cui il rullo di appoggio (100) in corrispondenza del pignone (201) è composto da due dischi indipendenti rotanti (100a, 100b), disposti ai fianchi del pignone (201), supportati in maniera girevole da rispettivi cuscinetti (100a’, 100b’) montati su un albero motore (204), detti dischi indipendenti rotanti (100a, 100b), essendo girevoli attorno ad un asse di rotazione motore (R) coincidente con l’asse di rotazione del motore (203) e del pignone (201) ed in maniera indipendente rispetto alla rotazione dell’albero motore (204) e del pignone (201).
  18. 18. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un rilevatore di temperatura della scoria bianca, installato sui mezzi di scarico (5), preferibilmente un rilevatore ad infrarossi.
  19. 19. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno una cella di carico tamburo (403, 404), adatta a rilevare il peso del materiale contenuto nel tamburo girevole (3).
  20. 20. Sistema (1) secondo una o più delle rivendicazioni 18 e 19, comprendente un dispositivo di controllo programmabile e martinetti elettromeccanici, detto dispositivo di controllo programmabile essendo adatto ad inviare segnali di controllo ai martinetti elettromeccanici in modo da regolare l’inclinazione del tamburo girevole (3) in funzione della temperatura della scoria bianca rilevata dal rilevatore di temperatura e/o in funzione del peso del materiale contenuto nel tamburo girevole (3) rilevato dalla cella di carico (403, 404).
  21. 21. Sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’apparato di carico (2) comprende sensori di rilevazione carico adatti a rilevare la quantità di materiale caricato nell’apparato di carico (2).
  22. 22. Sistema (1) secondo le rivendicazioni 19, 20 e 21, in cui il dispositivo di controllo programmabile è configurato per gestire il carico e lo scarico della scoria bianca in funzione della quantità di materiale caricato nella tramoggia rilevata dai sensori di rilevazione carico e della quantità di scoria bianca presente all’interno del tamburo girevole rilevata mediante le celle di carico tamburo (403, 404).
  23. 23. Impianto (1000) per il recupero della scoria bianca, comprendente un sistema (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 22, un nastro trasportatore (1001), adatto a ricevere la scoria bianca proveniente dai primi mezzi di scarico (5) e un elevatore a tazze (1003) adatto a trasportare la scoria bianca dal nastro trasportatore ad un silo di stoccaggio (1004).
  24. 24. Tamburo girevole (3), adatto a ricevere al suo interno scoria bianca risultante da un processo di produzione dell’acciaio, comprendente: - un telaio di tamburo (33); - pannelli modulari (35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 42, 43, 44, 45, 46, 47, 48, 49, 50) fissati in maniera rimuovibile a detto telaio tamburo (33) e formanti le pareti laterali di detto tamburo girevole (3) quando fissati al telaio (33), ciascuno di detti pannelli modulari comprendendo pareti di pannello che racchiudono internamente almeno una camera adatta ad essere permeata da un fluido refrigerante (F) per ottenere un raffreddamento indiretto della scoria bianca quando accolta all’interno del tamburo (3) attraverso lo scambio termico tra detta scoria bianca e le pareti di pannello, in cui la camera di ciascuno di detti pannelli modulari è posta in comunicazione fluidica con la camera di un altro di detti pannelli modulari.
  25. 25. Metodo per il raffreddamento e il recupero della scoria bianca risultante da un processo di produzione dell’acciaio, comprendente le seguenti fasi: - stoccaggio della scoria bianca in un apparato di carico; - alimentazione a flusso regolabile della scoria bianca dall’apparato di carico all’interno di un tamburo girevole; - raffreddamento controllato della scoria bianca contenuta all’interno del tamburo girevole mediante scambio termico indiretto con un fluido refrigerante che interessa una camera interna ricavata in pannelli modulari fissati in maniera rimuovibile ad un telaio del cilindro rotante, detto raffreddamento controllato essendo adatto a condurre ad un processo di sfioritura della scoria bianca con conseguente distacco di frammenti e polveri; - selezione e separazione di tali frammenti e polveri di scoria bianca aventi una pezzatura inferiore ad una pezzatura prestabilita.
  26. 26. Metodo secondo la rivendicazione 25, comprendente la fase di regolare l’inclinazione del tamburo girevole (3) in funzione della temperatura della scoria bianca e/o in funzione del peso del materiale contenuto nel tamburo girevole (3).
  27. 27. Metodo secondo la rivendicazione 25 o 26, comprendente inoltre la fase di gestire il carico e lo scarico della scoria bianca in funzione della quantità di materiale caricato in una tramoggia di un apparato di carico e della quantità di scoria bianca presente all’interno del tamburo girevole, dette quantità essendo preferibilmente rilevate mediante celle di carico (403, 404).
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